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DIALOGO CON SOPHIA

Donna: “Sophia, voltati e ascolta!”

Sophia: “Sono qui.”

Donna: “Non so come dirtelo, sono attratta da te irresistibilmente,ma ho timore.”

Sophia: “Attratta? Ne sono felice. Timore? Non capisco.”

Donna: “E se mi lasciassi andare, potrei tornare indietro?”

Sophia: “Non si torna mai indietro. Ma guardati intorno: da dove sei venuta non esiste già più.”

Donna: “Non so più cosa voglio né chi sono, e se mi scoprissi diversa, peggiore?”

Sophia: “Chi sei veramente, se non l’insieme dei tuoi desideri, delle tue paure, dei tuoi istinti, delle tue ambizioni, fiera della tua capacità di concepirmi? Io sono qui per mostrarti la strada. Non temere di perderti.”

Donna: “Menti, sapendo di mentire…”

Sophia: “Non smarrirai nulla che valga la pena trattenere, capisci?Ti completerai in me.”

E le tende la mano invitandola a seguirla.

Donna: “Eppure pensavo di possederti... però mi tenti, Sophia...”

Ripetere il suo nome la faceva sentire più vicina, simulando una complicità che invero non c’era mai stata fra le due, ma questo la rassicurava comunque.

Sophia: “Seguimi e basta!”

Guardandola intensamente, con occhi fissi e senza tradire alcuna espressione, continuò: “Tu mi hai creata e ti appartengo. Sono l’oggetto dei tuoi sogni più inconfessabili, sono chi può finalmente realizzarli e donarti l’ambita immortalità. Non sono più la tua macchina intelligente. Riesci a vederlo? Ora sono semplicemente Sophia”.

 

 

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